IL PROBLEMA: Nello stato brasiliano di Goiàs, nonostante la lebbra possa essere curata e trattata ambulatorialmente, sono ancora tante le persone che si ammalano.
A queste si aggiunge una popolazione di ex pazienti, in maggioranza anziani e con disabilità, che hanno bisogno di cure quotidiane e assistenza costante.
C’è bisogno di più personale e più servizi socio-sanitarisu tutto il territorio per la prevenzione delle disabilità legate alla lebbra e per la sensibilizzazione sociale.
Oltre ai problemi legati all’avanzamento dell’età, i pazienti portano con sé una storia pregressa di abbandono e segregazione. In passato, infatti, le persone malate di lebbra venivano allontanate dalla società e rinchiuse nei lebbrosari, troppo spesso senza ricevere adeguate cure.
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
Svolgere ed implementare su tutto il territorio formazione e servizi per la diagnosi precoce e la cura della lebbraper prevenire le forme di disabilità che possono conseguirne;
Sensibilizzare e promuovere l’inclusione e la riabilitazione sociale delle persone con disabilità, in particolare di quelle che erano state colpite dalla malattia.
6 AZIONI DI AIFO PER RISOLVERE IL PROBLEMA:
Organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale per medici, infermieri e il personale sanitario locale per riconoscere i sintomi della lebbra e permettere una diagnosi precoce, prevenire le disabilità e diminuire i danni psicologici, sociali ed economici delle persone colpite dalla malattia;
Potenziamento dei servizi di prevenzione delle disabilità su tutto il territorio;
Supervisione e monitoraggio dei servizi di trattamento della lebbra;
Sostegno tecnico e finanziario all’Ospedale di Dermatologia Sanitaria e Riabilitazione Santa Marta a Goiânia: in particolare, per le attività di riabilitazione sociale dello spazio comune, “Casa Viva”, dove i pazienti dell’ex lebbrosario di Santa Marta vengono assistiti da psicologi e terapisti occupazionali e dove hanno l’opportunità di sviluppare attività che stimolano le loro capacità mentali, creative, sociali e conviviali (arti plastiche, musica, dinamiche di gruppo, stimolazione cognitiva e motoria partecipazione ad eventi artistici);
Sensibilizzazione attraverso attività di educazione sanitaria, produzione di materiale informativo, sostegno alla realizzazione di campagne municipali di lotta alla lebbra;
Microprogetti di formazione professionale per creare possibilità di lavoro per gli ex-malati, soprattutto quelli con disabilità.